Straordinari proibiti
Il silenzio dell’ufficio era rotto solo dai tacchi di Laura. Si voltò, sguardo tagliente:
— Ancora qui, capo?
Marco la spinse contro la scrivania, le labbra sulle sue. La camicetta si aprì, le dita tra le cosce:
— Sei già pronta per me.
— Allora prendimi. Qui. Ora.